Lo sport è indispensabile in tutte le comunità perché assicura socialità, benessere psicofisico e genera anche dei profitti per chi svolge un lavoro legato ad attività sportive. Secondo un recente studio dell’Ics sulla dimensione economica dello sport, l’Italia è quarta in Europa con un’incidenza sul PIL dell’1,32% con un giro d’affari di 21,2 miliardi. A questi numeri potrebbero aggiungersi anche le entrate dell’indotto sportivo, che è molto più ampio di quello che si considera in queste statistiche perché include anche la gestione dello sport a livello dilettantistico e altre libere professioni che ruotano intorno allo sport. Lavorare nel mondo dello sport rappresenta dunque una buona aspirazione, che permette di operare in numerosi settori: preparazione atletica, gestione eventi sportivi, comunicazione dello sport come giornalista o cronista e organizzazione delle società sportive. Ecco alcuni spunti per farsi trovare pronti per accettare la sfida di entrare nel mondo sportivo.
Scegliere il percorso formativo più adatto
A seconda della professione che si decide di svolgere in ambito sportivo, è necessario prepararsi con un percorso formativo idoneo. Se si è sportivi e, dopo la carriera agonistica, si desidera intraprendere una professione di preparazione atletica, di gestione di una squadra o di informazione sullo sport, sarà necessario acquisire competenze specifiche per incanalare l’esperienza diretta fuori dalla mera attività sportiva e acquisire le conoscenze tecniche necessarie per svolgere un ruolo che prevede la pianificazione di obiettivi ben precisi. Se invece si vuole entrare nel mondo dello sport senza essere stati sportivi, si possono scegliere vari percorsi universitari: dalla laurea in economia al percorso per diventare giornalista; dalle specializzazioni mediche ai percorsi per le professioni sanitarie. Una volta terminato il percorso di formazione, il consiglio è di scegliere subito lo sport per il quale si desidera lavorare o la professione specifica che si intende intraprendere e iniziare a perfezionarsi acquisendo teoria e pratica di un lavoro applicato ad una specifica disciplina sportiva.
Continuare a specializzarsi
Per avere una carriera soddisfacente e aspirare anche a posizioni di rilievo, è fondamentale continuare a specializzarsi perché anche il settore sportivo richiede soft skills e competenze specifiche che possono fare la differenza. Dopo la laurea si può ad esempio continuare con un master o un corso di specializzazione. Per chi ha un titolo nell’ambito sanitario, un master incentrato sulla nutrizione sportiva potrebbe essere utile per entrare nel team di associazioni o società importanti per preparare anche dal punto di vista nutrizionali gli atleti. I master si possono frequentare anche da remoto grazie alle università online come Unicusano, con un percorso da gestire in autonomia online, senza limiti di tempo per seguire le lezioni. Un’altra competenza utile per lavorare nel mondo dello sport è la conoscenza delle lingue, soprattutto ambisce a lavorare in società che partecipano a competizioni internazionali e hanno una rosa di atleti di provenienze territoriali differenti.
Fare tanta pratica
Allo studio costante si deve però affiancare tanta esperienza sul campo, che nel caso dello sport, è una frase da prendere anche alla lettera, oltre al suo significato metaforico.
Il consiglio è di iniziare a fare pratica con uno stage o con attività di collaborazione, anche volontaria, già durante il percorso di studi, perché così si ha modo di avere subito un’idea dei meccanismi del lavoro e la possibilità di valutare se il percorso è quello giusto. La pratica aiuta inoltre ad acquisire più sicurezza, che in un ambito così competitivo come lo sport, potrebbe essere cruciale per accedere a posizioni importanti.