Erogatori per subacquea: uno strumento fondamentale per praticare questo bellissimo sport

Il fascino dell’ignoto, degli abissi e dei suoi misteriosi abitanti. L’uomo fin da quando si ha memoria è sempre stato affascinato dal mondo sottomarino e ha studiato sempre di più i modi migliori per poter scendere e vedere in prima persona quello che succede sott’acqua.

Oltre allo snorkeling che ti permette di raggiungere basse profondità, per poter studiare o semplicemente ammirare le bellezze del mare si è iniziato a praticare la subacquea.

Per poter essere un subacqueo bisogna fare un corso e un numero specifico di immersioni guidate per poter ottenere il brevetto e finalmente iniziare a viaggiare alla scoperta del mondo sottomarino.

A differenza di altri sportivi, il subacqueo ha bisogno di avere con sé molti strumenti che vanno dall’abbigliamento tecnico ad attrezzi tecnologici.

Ma c’è uno strumento più importante di tutti che ogni subacqueo deve avere e questo è l’erogatore.

Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cosa sono gli erogatori e a cosa servono

In subacquea un erogatore è lo strumento necessario che si tiene con la bocca e permette di respirare l’ossigeno o le miscele di aria particolari.

Per poter respirare sott’acqua senza affaticarsi si ha bisogno di aria compressa allo stesso livello di pressione di quella ambientale, per questo motivo quando si va molto in profondità si utilizzano le bombole d’aria e gli erogatori.

Generalmente le bombole utilizzate dai subacquei hanno una capacità di 15 litri e per questo non basta semplicemente riempire di aria compressa alla stessa pressione ambientale perché così facendo l’aria all’interno della bombola finirebbe dopo poco più di 3 inspirazioni.

Quindi, l’aria viene nuovamente compressa fino ad oltre 200 atmosfere in modo da occupare meno spazio all’interno della bombola e permettere al subacqueo di fare un’immersione più lunga e con l’ossigeno sufficiente per tornare a galla.

Dato che la grande capacità di aria compressa che si trova all’interno della bombola è nettamente superiore a quella che i nostri polmoni naturalmente sopporterebbero, si deve regolare la sua fuoriuscita. L’aria si deve regolare in base alla pressione dell’aria ambientale, che varia a seconda della profondità che si raggiunge sott’acqua.

Bisogna tenere quindi ben presente che ogni 10 metri di profondità sott’acqua si ha la corrispondenza di 1 bar di pressione, quindi se si parte dalla superficie dove si ha 1 bar, man mano che si scende di 10 metri il corpo del subacqueo inizia a comprimersi.

Per questo motivo l’erogatore deve erogare al subacqueo l’aria con la stessa pressione dell’ambiente che lo circonda e nel suo caso, ribadiamo, cambia ogni 10 metri. Nei negozi specializzati o sui siti internet che vendono materiale professionale per sportivi si può far fede ad una ampia lista di erogatori per la subacquea.

 

Come funzionano gli erogatori

La bombola non essendo in grado di modulare da sola la pressione dell’aria in uscita ha bisogno degli erogatori per poter dare al subacqueo l’aria necessaria e con la pressione giusta per la profondità in cui si trova.

L’erogatore è formato da due parti diverse che vengono chiamate primo stadio e secondo stadio e sono collegati fra loro attraverso una frusta a bassa pressione. Analizziamo meglio queste due parti.

Primo stadio

Il primo stadio è quello che è collegato direttamente alla rubinetteria della bombola. La sua funzione è quella di abbassare l’alta pressione del gas. Esistono a sua volta due tipi di primo stadio: a pistone o a membrana.

Il primo stadio a pressione ha al suo interno un pistone, appunto, che riceve la pressione ambientale dell’acqua e invia la bassa pressione al secondo stadio.

Il primo stadio a membrana invece, viene utilizzato più nelle acque sporche o con basse temperature perché come suggerisce il nome i meccanismi interni sono avvolti e protetti da una membrana in gomma. Questa membrana di gomma trasmette ai meccanismi interni la pressione ambientale dell’acqua.

I tubi attraverso i quali passa il gas vengono chiamati fruste e si collegano dal primo al secondo stadio.

Secondo stadio

Siamo ora nel secondo stadio che abbassa e regola la pressione del gas e la adatta a quella ambientale, tutto ciò grazie alla membrana e leveraggi che si trovano al suo interno.

Il secondo stadio è quella parte dell’erogatore che il subacqueo tiene in bocca e ogni volta che il sub respira esso eroga l’aria alla stessa pressione ambiente della profondità nella quale si trova. La parte di erogatore che si vede vicino alla bocca del subacqueo è un barometro che collegato a tante valvole riduce la pressione, facilitando i polmoni del sub che respirerà senza affaticarsi.