Nelle ultime settimane, una notizia, seppur attesa da mesi, ha riscaldato il mondo finanziario: il taglio dei tassi sui depositi da parte della Banca Centrale Europea. Una mossa, quella di Francoforte, accompagnata da un’altra importante decisione: il ripristino del Quantitative Easing, mossa di politica monetaria anticonvenzionale con la quale si prova, grazie all’acquisto di titoli obbligazionari sul mercato secondario, di drenare liquidità sui mercati finanziari. Queste mosse attuate da Mario Draghi, ancora per pochi giorni al comando del board della BCE, hanno il chiaro intento di sostenere l’economia europea, minacciata dalla guerra dei Dazi di Trump e in rallentamento negli ultimi mesi.
La locomotiva tedesca segna il passo: la BCE prova a sostenere l’area euro
A far scattare il campanello d’allarme, in tal senso, è stata la rilevazione del PIL tedesco nello scorso trimestre, che, per la prima volta dopo illo tempore, ha fatto segnare un segno negativo (-0,1%). Un segnale che ha confermato quanto si era già visto dall’inizio dell’anno, con l’economia del Vecchio Continente che cresceva decisamente sotto le aspettative. In un mercato globale ed interconnesso, i dazi statunitensi alla Cina hanno provocato un danno anche alle aziende ed imprese europee, da sempre votate all’export, che hanno nel mercato cinese un canale privilegiato.
E la situazione, data l’intenzione paventata da Trump di estendere i dazi anche ai paesi membri dell’Unione Europea, potrebbe essere ancora più funesta nei prossimi mesi. L’intervento della massima autorità economica europea, di conseguenza, è stato quanto mai opportuna, onde evitare di commettere gli errori della gestione Trichet, apparso troppo timido, all’epoca, nell’intervenire con misure straordinarie di sostegno all’economia continentale.
Uno dei fini, probabilmente, il più nobile, di queste decisioni, è quello di rendere più conveniente l’accesso al mondo del credito da parte di imprese e famiglie grazie al taglio dei tassi di interesse, già oggi di per sé bassi. E i primi sentori, nonostante l’entrata in vigore di queste misure sia prevista a novembre, si sono già visti. Un numero elevato di istituti di credito, ad esempio, ha già ridotto i tassi su mutui e finanziamenti, rendendoli particolarmente convenienti per i risparmiatori: contrarre un mutuo ventennale a tasso fisso, oggi, in alcuni casi comporta il pagamento di un tasso dell‘1%. Indebitarsi, di conseguenza, non è mai stato conveniente come al giorno d’oggi. E i cittadini italiani, sembrano aver colto il segno, visto il trend in netto aumento nella richiesta di mutui.
Aumentano le richieste di prestiti: cessione del quinto in grado di garantire privacy e puntualità nei pagamenti
Acquistare la casa, però, non è l’unico trend in netta crescita nella richiesta dei risparmiatori. Anche nel mondo del credito al consumo, infatti, si registra un forte aumento di richieste, complici, anche in questo caso, la discesa repentina dei tassi d’interesse applicati. Il primo approccio in quest’ambito, consta nell’inoltrare la classica domanda di prestito, che richiede spesso, tuttavia, dei giustificativi di spesa che riportino le motivazioni per le quali si richiede.
Questa documentazione, talvolta, viene vista come una invasione della privacy da parte del richiedente, che non vuol rendere noto, per filo e per segno, come intende spendere l’eventuale liquidità accordata. Un altro aspetto che, frequentemente, crea ansia al debitore, è la propria reale capacità di far fronte all’impegno mensile che andrà a sostenere: le spese da sostenere sono tante e si teme che, per qualche disattenzione non voluta, qualche mese non si sia in grado di far fronte ai propri impegni.
Esiste una tipologia di finanziamento, tuttavia, che è in grado di rispettare la privacy e garantire il puntuale pagamento della rata e che è ben spiegata da prestitimag.it: la cessione del quinto dello stipendio/pensione. Grazie ad essa, infatti, il richiedente non è tenuto a fornire le motivazioni della sua richiesta; inoltre, la rata, anziché essere addebitata sul conto corrente, viene trattenuta direttamente sulla busta paga, evitando spiacevoli ritardi nel pagamento ed eventuali segnalazioni nella Centrale Rischi interbancaria. Non è casuale, di conseguenza, che moltissimi italiani stiano ricorrendo a questa tipologia di finanziamento, in grado di soddisfare, pienamente, le esigenze di ciascuno di loro.