I giapponesi hanno una variante genetica per il diabete di tipo 2

Un nuovo studio sul diabete di tipo 2 (T2D) nelle popolazioni giapponesi ha scoperto una variante genetica precedentemente non caratterizzata che mette i portatori maschi a maggior rischio per la malattia, così come il meccanismo con cui lo fa. L’impatto della variante era più pronunciato negli uomini sedentari; quelli con la variante avevano un tasso di T2D maggiore del 65% rispetto agli uomini sedentari senza di essa.

Lo studio

I ricercatori hanno riscontrato tassi più elevati di grasso addominale dannoso e T2D tra gli uomini giapponesi con una specifica variante del gene mitocondriale. I portatori della variante deleteria stavano secernendo alti livelli di una forma bioinattiva del peptide nel tentativo di compensare la sua carenza.

I risultati suggeriscono anche che livelli da moderati a vigorosi di attività fisica quotidiana possono compensare l’aumento del rischio rappresentato dall’allele variante. I ricercatori affermano che ciò sottolinea il potere delle interazioni gene-ambiente e sottolinea il ruolo che l’esercizio fisico può svolgere nella prevenzione della malattia.

Conseguenze della scoperta

Una più profonda comprensione degli effetti di questa variazione genetica fornirà una base per lo sviluppo di strategie di attività fisica per massimizzare i benefici dell’esercizio nel T2D.

Questi risultati suggeriscono fortemente che una combinazione di stile di vita sedentario e la variante dell’allele C contribuisce a un rischio elevato di T2D, secondo i ricercatori, i quali ipotizzano che la variante potrebbe essersi evoluta per adattarsi al meglio alle condizioni di vita caratterizzate da stili di vita altamente attivi e apporto calorico limitato. In passato questo avrebbe potuto presentare un vantaggio, ma nel ventunesimo secolo è una responsabilità metabolica, dicono.