Non è proprio una malattia comune, per fortuna, ma in effetti che cos’è la displasia all’anca nel cane?
Esiste una cura? Come si riconosce?
Sono tutte informazioni che è bene avere se si ha un cane e si vuole essere certi che non vi siano sintomi di questa patologia molto fastidiosa e dolorosa per il cane.
Scopriamole insieme in questo articolo.
Displasia all’anca del cane: non è sempre uguale
La displasia dell’anca in un cane è una patologia multifattoriale che si sviluppa a carico dell’apparato osteo-articolare; è ereditaria autosomica recessiva per un 25%
La restante parte è dovuta spesso a una cattiva gestione del cucciolo nei primi mesi come troppa attività fisica (salsi, scale, pavimenti lisci) e alimentazione di scarsa qualità come i mangimi industriali troppo proteici con cereali e amidi.
La displasia del’anca non è una patologia completamente genetica, infatti viene definita multifatoriale e ancora oggi le cause sono sconosciute.
Un bravo allevatore esegue sempre i controlli ufficiali sui genitori, purtroppoo questo non può essere una garanzia assoluta su di un cucciolo in quanto è una patologia dello sviluppo (il cucciolo non nasce con la displasia).
Essa consiste nella malformazione della testa del femore che si inserisce male nella cavità dell’articolazione (acetabolo).
Il fatto che l’inserimento non è perfetto causa infiammazione e problemi articolari.
La displasia dell’anca non è unica e immutabile, ma presenta diversi gradi di gravità, che hanno però in comune i sintomi che riguardano tutti la deambulazione del cane.
La malattia comporta la lussazione dell’anca dell’animale e se molto grave, l’artrosi.
Ad essere colpite dalla patologia sono i cani di taglia grande o gigante proprio per la loro mole che carica sull’anca.
Come si riconosce la displasia dell’anca del cane
L’osservazione del cane, anche se è ancora un cucciolo rimane il modo migliore per accorgersi della malattia insorgente, all’insorgere dei primi dolori ad ogni movimento ad esempio.
Se il cane è affetto da displasia, spesso inciamperà o farà fatica ad alzarsi; lo si vedrà zoppicare spesso e non riuscirà a salire le scale in agilità.
Se un cane è troppo pigro, se non gioca quasi per nulla o non riesce a tenersi dritto sulle zampe posteriori, allora è meglio preoccuparsi e pensare che sono segnali indicativi.
Si vedrà che il cane starà in una posizione in cui le zampe posteriori tenderanno a spostarsi in avanti e che saranno molto rigide e con un tono muscolare flaccido.
Come si cura la displasia dell’anca nei cani?
Data per certa la malattia, bisogna pensare alla cura che varia a seconda della gravità della situazione.
Se la patologia non è molto grave, è possibile una terapia conservativa, dove l’alimentazione per mantenere un peso adeguato, una buona fisioterapia possono molto, contemporaneamente all’assunzione di antiinfiammatori e infiltrazioni articolari.
Se la patologia è in stadio molto grave allora l’unica strada percorribile è la chirurgia.
Anche qui non è un solo tipo di intervento: se il cane è giovane allora si procede con la sinfisiodesi pubica che serve ad operare sull’acetabolo perché copra meglio la testa del femore in modo da migliorare il movimento articolare.
Oppure l’osteotomia pelvica che annullerà la naturale tendenza della testa del femore ad uscire dal suo alloggiamento. Se il cane è vecchio, allora l’unica soluzione possibile è quella della protesi.
Come si vede le cure per la displasia dell’anca per i cani esistono e sono anche molto efficaci, tutto sta a rivolgersi, in caso di dubbio, al veterinario che potrà prendere le decisioni del caso, e farlo il prima possibile per evitare al cane inutili sofferenze.
Fonte: https://www.montevento.net