Non c’è nessun dubbio come il turismo abbia sofferto, più di altri settori, l’avvento della
pandemia, che ha comportato lunghi periodi di chiusura al fine di contenere il propagarsi del
virus. A distanza di quasi due anni da quel maledetto giorno di febbraio del 2020 in cui in
quel di Codogno fu riscontrato il primo caso di covid19 in occidente, la situazione è
certamente migliorata, anche se l’attenzione al contenimento del virus resta alta.
L’ultima estate, infatti, ha visto un significativo ritorno di presenze turistiche in ogni angolo
del nostro paese, che, come noto, fa del settore turistico uno dei motori trainanti della
propria economia. Nonostante l’assenza di turisti provenienti dagli Stati Uniti, storicamente
tra i più presenti nel nostro territorio, si è segnalato un elevato incremento di visitatori
stranieri provenienti principalmente da Germania, Francia, Olanda e paesi scandinavi,
Sardegna e Sicilia, le regioni col maggior incremento turistico
rispetto al 2020
Non tutte le zone del nostro paese sono cresciute in egual misura, ma non c’è alcun dubbio
come le località marittime abbiano fatto da traino all’intero settore. Ad incamerare
l’aumento più significativo rispetto al 2020 sono state le principali isole italiane: Sardegna e
Sicilia, Entrambe, infatti, hanno fatto registrare un corposo +40% rispetto all’estate del
2020, dimostrandosi all’altezza di un compito tutt’altro che semplice: garantire sicurezza e
divertimento ai tanti turisti che hanno soggiornato nelle strutture ricettive.
Analizzando gli incrementi più dettagliatamente, non si può evidenziare come l’intero
Mezzogiorno sia stato il protagonista assoluto della stagione turistica estiva appena andata
in archivio. Oltre a Sicilia e Sardegna, è inevitabile evidenziare come Calabria, Campania e
Puglia, quest’ultima la regione italiana che aveva retto meglio l’onda d’urto del covid nel
2020, abbiano fatto registrare un incremento medio attorno al 35%.
Le dinamiche della pandemia, tuttavia, hanno influito pesantemente sulle modalità mediante
le quali gli italiani sono andati in vacanza, con prenotazioni avvenute a ridosso della
partenza per le ferie, al fine di disporre della ragionevole certezza di poter soggiornare nella
località turistica prescelta.
Anche alcune zone al di fuori del Mezzogiorno hanno alzato sensibilmente la testa dopo un
2020 tutt’altro che esaltante. È il caso, ad esempio, di Torino, città tra le più belle della
nostra penisola, un luogo che trasuda storia e beltà in tutte le vie del centro storico, oltre ad
offrire svariate opportunità di svago notturno, tra cene gastronomiche di prim’ordine,
aperitivi sfiziosi e le splendide ragazze di Torinoerotica.com
Il Veneto trascina il turismo al Nord
Torino, però, è solo un esempio di come il turismo piemontese sia stato in grado di
risollevarsi dopo lo scorso anno, come testimoniato dall’incremento di turisti nelle località
turistiche montane e sul Lago Maggiore, altro luogo incantevole e fiabesco della regione. Il
Piemonte, però, non è stata la regione settentrionale a far registrare l’aumento più
significativo rispetto al 2020.
A primeggiare in questa classifica, infatti, è il Veneto, che registra un 37% di tutto rispetto,
un incremento poco distante da quello fatto registrare dalle citate Sardegna e Sicilia. Il
Veneto, d’altro canto, può offrire una varietà di proposte turistiche come pochi altri in
Italia, grazie alla presenza di città d’arte di richiamo mondiale (Venezia e Verona), località
marittime, montane e lacustri.
Da sottolineare, inoltre, le ottime performance fatte registrare da alcune regioni dell’Italia
Centrale, non particolarmente gettonate sino a qualche anno fa. È il caso, ad esempio, delle
Marche, che hanno fatto registrare un inaspettato aumento di presenze, ben oltre alle
previsioni degli esperti. A fare da traino, secondo alcuni, è stata la sapiente campagna
promozionale che ha visto protagonista Roberto Mancini, l’immagine vincente di un’Italia
che, dopo i colpi inferti dal covid, ha saputo rialzarsi e tornare ad essere felice.