L’Italia sta in una fase economica molto delicata. Ed oggi come oggi ci sono altri elementi che sembrano mettere in tensione tutto l’assetto. Queste preoccupazioni derivano dall’analisi delle tendenze della spesa statale.
Un monito importante
Questo monito è stato espletato dal presidente di coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, Ermanno Granelli. Qualora venisse abolita dalla spesa statale la gamma di operazioni come salvataggi bancari e imposte differite, i dati sarebbero a dir poco preoccupanti.
Ci sarebbe infatti un +6% di spesa pubblica sia corrente che per investimenti, allo scopo di accelerare gli introiti.
Una crescita troppo stagnata
La crescita italiana nel 2018 si è stagnata ripercuotendosi pure sul futuro. Non a caso gli esperti credono “che non possa essere agevole rimontare”.
Pertanto ” anche un tasso medio annuo di crescita del Pil molto modesto, come quello ora stimato a livello ufficiale (0,2%), presupporrà una ripresa delle attività economiche nel corso dei prossimi trimestri non priva di incertezze“, ha detto Granelli
Servirebbe mettere a posto le tasse e le deduzioni fiscali ma dimezzare il tutto sarebbe un pericolo. La riduzione delle entrate potrebbe comportare una grave incidenza sull’andamento economico. La qual cosa potrebbe annullare i benefici della rimodulazione delle aliquote. Questo almeno è il punto di vista del procuratore generale della Corte dei Conti, Alberto Avoli.