L’emergenza climatica, abbinata all’aumento dei prezzi della materia energetica e del gas, offre un valido motivo per cercare soluzioni alternative ai sistemi di riscaldamento di tipo tradizionale, basati sull’uso di caldaie a camera aperta.
Oltre che alle caldaie a condensazione e alle pompe di calore, è possibile ricorrere ad apparecchi in grado non solo di riscaldare in modo ottimale tutte le stanze della casa e di ridurre l’impatto sull’ambiente, ma anche di creare un’atmosfera calda e accogliente. Tra queste rientrano le stufe a pellet.
Pellet: di cosa si tratta
Prima ancora di andare a scoprire come funziona una stufa a pellet, è necessario capire che cos’è esattamente il pellet. Questo termine viene utilizzato principalmente per indicare quei piccoli cilindri, in genere venduti in bancali, ottenuti da trucioli, segatura e altri scarti di legno sottoposti a pressatura. Altre tipologie disponibili sono quelle derivanti da scarti di lavorazioni agricole.
Indipendentemente dal tipo di materia prima con la quale viene prodotto, il pellet, per poter essere commercializzato, non deve contenere:
- colle;
- sostanze chimiche;
- solventi.
Se già tutte queste caratteristiche concorrono a farne un materiale naturale ecologico e sostenibile, ve ne sono altre, non meno importanti, che consentono di definirlo amico della natura anche nel momento in cui viene utilizzato per riscaldare gli ambienti oppure per cucinare. Tra queste rientrano i residui di cenere prodotti, il potere calorifero e il grado di umidità.
Come sono fatte le stufe a pellet
Le stufe a pellet sono dei dispositivi dal design gradevole che permettono di riscaldare gli ambienti domestici attraverso la combustione del pellet.
In linea generale, presentano:
- una struttura esterna resistente, rivestita con maiolica, acciaio o altri materiali resistenti al calore;
- un vetro frontale, anch’esso resistente alle temperature più elevate, attraverso il quale è possibile ammirare la fiamma prodotta durante la combustione;
- un serbatoio all’interno del quale deve essere posto il pellet;
- un cassetto, destinato a raccogliere le ceneri prodotte.
Sono poi presenti i tubi per l’espulsione dei fumi, una porta attraverso la quale viene inserito il combustibile, una griglia e altri elementi che possono variare a seconda del modello scelto.
Quali tipologie di stufe esistono
In commercio è possibile trovare stufe a pellet ventilate, canalizzate e canalizzabili. La differenza principale riguarda il numero di ambienti che possono essere riscaldati con un solo dispositivo. In particolare, mentre la stufa ventilata o ad aria consente di scaldare esclusivamente la stanza nella quale viene posta, quella canalizzata è pensata per riscaldare anche gli ambienti adiacenti grazie a un efficiente sistema di condutture. I modelli canalizzabili sono invece stufe che, all’occorrenza, possono essere dotate di un sistema di canalizzazione utile per riscaldare altre stanze.
Come scegliere la stufa giusta
Per individuare la stufa alimentata a pellet che fa al caso proprio, è necessario prendere in considerazione innanzitutto l’estensione della stanza, dell’appartamento o della casa che si intende riscaldare con una sola stufa a pellet, nonché il livello di coibentazione dell’immobile.
Questi due elementi consentono di calcolare la potenza termica necessaria per ottenere un livello di riscaldamento adeguato. In particolare, per ottenere la potenza termica è necessario moltiplicare il volume dello spazio da riscaldare per il coefficiente di coibentazione.
Tra gli altri aspetti da prendere in considerazione rientrano, oltre alla tipologia:
- la capienza del serbatoio;
- il rendimento;
- eventuali funzioni aggiuntive, come la presenza di un termostato, le funzioni smart e la funzione eco, la presenza di valvole di sicurezza e via dicendo.
Fondamentale, per finire, valutare l’efficienza energetica del dispositivo scelto, la quale deve essere in linea con le normative più recenti, le quali, in particolari regioni, vietano l’uso di dispositivi obsoleti, di classe energetica bassa e, per questo, caratterizzati da un impatto ambientale elevato.
Stufe a pellet: quali vantaggi offrono
Scegliendo il modello giusto, è possibile ottenere numerosi vantaggi dall’uso di una stufa a pellet. Tra i principali rientrano:
- la riduzione dell’impatto sull’ambiente: abbinando una stufa a basso impatto ambientale con del pellet di alta qualità è possibile ridurre drasticamente l’impatto che il riscaldamento domestico ha sull’ambiente, abbattendo l’immissione di CO2 nell’aria e riducendo il consumo di energia;
- il risparmio economico: il pellet è un materiale piuttosto economico che, se scelto con attenzione, puntando su un prodotto dotato di elevato potere calorifico e basso livello di umidità, consente di riscaldare l’ambiente con una spesa decisamente ridotta. Naturalmente, questo consente anche di abbattere i costi delle bollette;
- l’elevato potere calorifico: il pellet è un biocombustibile dotato di elevato potere calorifico, il quale si traduce in un’elevata capacità di riscaldare rapidamente gli ambienti domestici. Naturalmente, per ottenere i migliori risultati, è necessario abbinare a prodotti di ottima qualità un buon livello di coibentazione del proprio appartamento.
Oltre a questo, le stufe a pellet risultano davvero semplici da utilizzare e da pulire. Scegliendo pellet con certificazione ENplus A2 o, meglio ancora, A1, si otterranno pochi residui di cenere, facilmente eliminabili.