Gli astronomi dell’Università del Texas dell’Osservatorio McDonald di Austin hanno scoperto un buco nero insolitamente massiccio nel cuore di una delle galassie nane satelliti della Via Lattea, chiamata Leone I. Quasi quanto il buco nero della nostra galassia, la scoperta potrebbe ridefinire la nostra comprensione di come tutte le galassie, gli elementi costitutivi dell’universo, si evolvono.
Il team ha deciso di studiare Leone I proprio per la sua particolarità. A differenza della maggior parte delle galassie nane in orbita attorno alla Via Lattea, Leone I non contiene molta materia oscura. I ricercatori hanno misurato il profilo della materia oscura di Leone I, ovvero come la densità della materia oscura cambia dai bordi esterni della galassia fino al suo centro. Lo hanno fatto misurando la sua attrazione gravitazionale sulle stelle: più velocemente si muovono le stelle, più materia è racchiusa nelle loro orbite. In particolare, il team voleva sapere se la densità della materia oscura aumenta verso il centro della galassia. Volevano anche sapere se la loro misurazione del profilo corrispondeva a quelle precedenti realizzate utilizzando i dati del telescopio più vecchi combinati con i modelli al computer.
I ricercatori hanno affermato che il risultato era diverso dagli studi precedenti su Leone I a causa di una combinazione di dati migliori e simulazioni al supercomputer. La regione centrale e densa della galassia era per lo più inesplorata negli studi precedenti, che si concentravano sulle velocità delle singole stelle. L’attuale studio ha mostrato che per quelle poche velocità che sono state prese in passato, c’era una propensione verso basse velocità. Questo, a sua volta, ha ridotto la quantità dedotta di materia racchiusa all’interno delle loro orbite.
I nuovi dati sono concentrati nella regione centrale e non sono influenzati da questa distorsione. La quantità di materia dedotta racchiusa nelle orbite delle stelle è salita alle stelle.
La scoperta potrebbe scuotere la comprensione degli astronomi sull’evoluzione delle galassie, poiché “non c’è alcuna spiegazione per questo tipo di buco nero nelle galassie sferoidali nane.