Maschere per terapia CPAP: come scegliere quella giusta?
di Redazione
18/02/2025
La maschera CPAP è uno degli accessori fondamentali per la somministrazione della terapia CPAP, un trattamento utilizzato soprattutto, anche se non esclusivamente, per la gestione della sindrome delle apnee/ipopnee ostruttive del sonno.
Come diversi studi hanno dimostrato, il ricorso alla terapia CPAP (Continuous Positive Airway Pressure, vale a dire Pressione Positiva Continua delle vie aeree) ha dimostrato efficacia e sicurezza non soltanto nella gestione della citata sindrome, ma anche in caso di edema polmonare acuto cardiogeno, svezzamento dalla ventilazione meccanica, insufficienza respiratoria, ottimizzazione preoperatoria, polmonite con ipossiemia persistente ecc.
Dal momento che nella maggior parte dei casi la maschera CPAP - che è di fatto il terminale del ventilatore che eroga la terapia - deve essere indossata per diverse ore al giorno, è indispensabile scegliere un modello che assicuri la massima efficacia della terapia e sia il meno penalizzante possibile per quanto riguarda il comfort; è infatti inevitabile un certo disagio del paziente.
La scelta della maschera
Per scegliere la giusta maschera CPAP è importante tener conto di diversi fattori. È importante per esempio il modo in cui il soggetto respira (con la bocca, con il naso oppure con entrambi), così com’è importante il modo in cui si dorme (supini, proni, di lato, in modo agitato ecc.).
Altri fattori da considerare sono il livello di sensibilità cutanea, l’essere predisposti all’insorgenza di dermatiti, il portare gli occhiali ecc.
Maschere CPAP: le tre principali tipologie
Esistono tre principali tipologie di maschere per la terapia CPAP: maschere nasali, maschere con olive nasali e maschere oronasali.
Le maschere CPAP sono di solito realizzate in silicone; questa scelta è motivata dal fatto che si tratta di un materiale che è ipoallergenico. Se questo materiale non è comunque ben tollerato, l’alternativa più comune è il Memory Foam, una sorta di schiuma costituita per lo più da poliuretano.
Le caratteristiche dei vari modelli
La maschera nasale è il modello maggiormente utilizzato. La si indossa sopra il naso e viene fissata al volto con un laccio che passa dietro alla testa. È una scelta consona per coloro che dormono sul lato e che hanno la tendenza a modificare spesso la posizione durante il sonno. Non è invece la migliore opzione se si soffre di allergie, se si tende a respirare anche con la bocca e se si soffre spesso di raffreddore.
La maschera con olive nasali è un modello dotato di piccole “olive” che devono essere inserite nelle narici. Questo tipo di modello si adatta bene a coloro che dormono in modo agitato e sono ideali per coloro che devono portare la maschera di giorno e indossano gli occhiali. Non sono l’opzione giusta per chi soffre di secchezza nasale o di episodi di epistassi.
La maschera oronasale, detta anche maschera facciale, è il modello più ingombrante, ma è il più efficace per chi necessita di livelli di pressione d’aria più elevati, per chi ha qualche ostruzione al naso e per chi è abituato o costretto a respirare con la bocca. L’eventuale presenza di barba folta e/o baffi può risultare problematica perché potrebbero esserci problemi di aderenza, con conseguenti perdite d’aria.
Occorre fare alcune prove, ma dato che le possibilità di scelta sono variegate, non è poi così difficile trovare un modello che risponda al meglio alle esigenze del paziente.
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