Gli ultrasuoni possono combattere i disturbi psichici, lo studio sui macachi

Un nuovo studio sui macachi ha fatto luce su quali parti del cervello supportano i processi di assegnazione del credito e, per la prima volta, come la stimolazione con ultrasuoni transcranici a bassa intensità (TUS) può modulare sia l’attività cerebrale che i comportamenti correlati a questi processi di assegnazione del credito .

Sebbene attualmente sviluppato in un modello animale, questa linea di ricerca e l’uso di TUS potrebbero un giorno essere applicati alla ricerca clinica per affrontare le condizioni psichiatriche in cui si osservano decisioni disadattive.

Condotto dall’Università di Plymouth e pubblicato sulla rivista Science Advances, lo studio mostra che l’attività correlata all’assegnazione di crediti nell’area prefrontale laterale del cervello, che supporta comportamenti adattivi, può essere interrotta in modo sicuro e rapido con TUS.

Dopo aver stimolato quest’area del cervello, gli animali nello studio sono diventati più esplorativi nelle loro decisioni. Come conseguenza della neuromodulazione degli ultrasuoni, il comportamento non era più guidato dal valore della scelta – il che significa che non potevano capire che alcune scelte avrebbero causato risultati migliori – e il processo decisionale era meno adattivo nel compito.

Lo studio ha anche mostrato che questo processo rimaneva intatto se veniva stimolata un’altra regione del cervello (anch’essa parte della corteccia prefrontale); mostrando per la prima volta come la modulazione cerebrale correlata al compito sia specifica per la stimolazione di aree che mediano un determinato processo cognitivo.

Il cervello è come un mosaico: ci sono più parti che fanno cose diverse. Ogni parte può essere collegata a un determinato comportamento. La sfida è il primo a sapere se questo comportamento è legato causalmente a una determinata regione del cervello .Solo la stimolazione cerebrale consente di rispondere a questa domanda.

La scoperta davvero interessante in questo studio non è solo scoprire dove si svolgono determinate attività decisionali, ma anche come la neuromodulazione può cambiare questi e i comportamenti associati. Speriamo che questo possa aprire la strada a nuovi studi sugli esseri umani, in particolare nei pazienti con problemi mentali problemi di salute.