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Delicatezza e tatto anche nei pesci: lo studio sui ghiozzi

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di Redazione

04/11/2020

TITOLO
Le punte delle dita dei primati sono incredibilmente sensibili al tocco. Secondo un nuovo studio , lo sono anche le pinne di una specie di pesce, i ghiozzi. Dal momento della nascita, gli umani iniziano ad afferrare e toccare. La capacità di sperimentare e manipolare il mondo attraverso il tatto è una delle qualità che rendono unici gli esseri umani ei loro parenti primati più stretti.

Lo studio

Si scopre, tuttavia, che alcuni pesci sono anche abbastanza sensibili al tatto. Un'intera schiera di pesci entra in contatto con il fondo di specchi d'acqua, piante o altri animali usando le loro pinne. Per lo studio, i ricercatori hanno scelto di esaminare la sensibilità al tocco del ghiozzo rotondo, Neogobius melanostomus. I ghiozzi rotondi sono stati un'ottima scelta per questi esperimenti, dato che sono pesci che vivono sul fondo e amano appollaiarsi su rocce e altri materiali. Il team di ricerca ha utilizzato una breve barra orizzontale per misurare i segnali elettrici nelle terminazioni nervose posizionate lungo le pinne dei ghiozzi rotondi. Mentre spostava la barra lungo i raggi delle pinne, verso le punte delle pinne, i segnali elettrici aumentavano, suggerendo che le pinne fossero sensibili al tocco. Per vedere se le pinne goby erano abbastanza sensibili da rilevare le differenze nella trama dei tipi di letti di ghiaia, il gruppo di studio ha fatto rotolare una ruota con creste distanziate in modo diverso lungo le pinne del pesce catturato. I segnali elettrici hanno dimostrato che le terminazioni nervose hanno percepito ogni cresta.

Le deduzioni dello studio

I segnali elettrici hanno dimostrato che le pinne dei ghiozzi sono sensibili al tocco come le punte delle dita dei primati. I primati sono spesso considerati il gold standard nella sensibilità tattile, quindi è stato davvero emozionante vedere che le pinne dei pesci mostrano una risposta tattile simile. Questo tocco simile a una mano da primate suggerisce anche che la capacità di rilevare le differenze di superficie tramite il tatto esiste da molto più tempo di quanto si pensasse in precedenza.
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