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Chi sopravvive al cancro infantile ha meno rischi di sviluppare malattie al cuore

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di Redazione

31/01/2020

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I sopravvissuti al carcinoma infantile dagli anni '70 ad oggi non hanno sviluppato malattie cardiache. Questo emerge da uno studio del BMJ del 15 gennaio 2020.

Cosa suggerisce lo studio

I risultati suggeriscono che gli sforzi per ridurre l'esposizione agli effetti più tossici del trattamento antitumorale, inclusa la radioterapia, sembrano funzionare. Molti sopravvissuti adulti con carcinoma infantile sono a rischio di morte precoce e di condizioni di salute a lungo termine legate al trattamento. Ma dal punto di vista cardiaco corrono meno rischi. I ricercatori statunitensi hanno analizzato oltre 23.000 adulti dello studio sui sopravvissuti al cancro infantile che avevano superato i tumori dell'infanzia più comuni. Utilizzando questionari, sono state registrate carenze di ben cinque condizioni cardiache. Ad esempio insufficienza cardiaca, malattia coronarica (restringimento delle arterie), difetti delle valvole cardiache (malattia valvolare), danni al rivestimento del tessuto cardiaco (malattia pericardica) e problemi del ritmo cardiaco (aritmie). Questo vuol dire che l'esposizione alle radiazioni cardiache è diminuita dal 77% negli adulti sopravvissuti a cancro infantile.

Gli esiti dello studio

I tradizionali fattori di rischio cardiovascolare colesterolo alto e pressione sanguigna sono diminuiti in modo considerevole. Scongiurare così le patologie cardiache, i ricercatori hanno ricavato importanti spunti per aiutare a migliorare le condizioni degli ex malati di cancro. Questo è uno studio osservazionale, quindi non è possibile stabilire su base scientifica come questa condizione sia effettivamente possibile. I problemi di sopravvivenza sono estremamente importanti per i pazienti, le loro famiglie e i loro medici, affermano Mike Hawkins dell'Università di Birmingham. Tale studio aggiunge ad una crescente base di prove che gli sforzi per ridurre la cardiotossicità dei trattamenti sembrano funzionare. Occorrono tuttavia tanti altri studi.
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