Caratteristiche e sicurezza dei contenitori in polistirolo per alimenti
di Redazione
15/06/2020
Il polistirolo è un materiale di uso comune ampiamente adoperato in numerosissimi ambiti, in particolare in quello alimentare, ma cos’è il polistirolo e chi l’ha inventato?
Il polistirolo – o polistirene espanso – è un polimero termoplastico dalla struttura lineare. A temperatura ambiente si presenta come un solido vetroso, a 100° diventa fluido e a 270° si decompone. A scoprire questo materiale rivoluzionario fu lo speziale tedesco Eduard Simon che, nel 1839, distillò la resina del Liquidambar Orientalis – una pianta ad alto fusto – in una sostanza oleosa che nel giro di pochi giorni diventò una gelatina.
Nel corso degli anni, questa "gelatina" è stata studiata e testata in altre condizioni, fino a ricoprire i molteplici usi che ad oggi le attribuiamo per via delle sue preziose caratteristiche, particolarmente adatte alla conservazione degli alimenti.
Quali sono le caratteristiche del polistirolo e perché è molto usato per gli alimenti?
Vediamo ora quali sono le qualità principali del polistirolo, che rendono questo materiale particolarmente indicato per gli imballaggi alimentari.- È un isolante termico: la sua struttura cellulare è formata al 98% di aria ed è inalterabile nel tempo.
- È resistente, ma al tempo stesso leggerissimo: per la sua struttura particolare, resiste agli urti ed è particolarmente comodo da trasportare;
- È un materiale sicuro: atossico, neutro e stabile, non permette la proliferazione di funghi e batteri.
- È completamente riciclabile: come vedremo più avanti, è un materiale a bassissimo impatto ambientale, funzionale anche in seguito al riciclo.
- Non brucia: se esposto a una piccola fiamma, il polistirene si scioglie senza prendere fuoco. Solo dopo una lunga esposizione alle fiamme può innescarsi un incendio, ma se l'esposizione si interrompe anche il fuoco si arresta.
Le mille vite del polistirene
Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo aumento dell’interesse globale per l’inquinamento del pianeta e per le strategie di riduzione dell’impatto ambientale. In questo contesto, si inserisce l’uso del polistirolo, un materiale che – come abbiamo visto – si presta a moltissimi usi e che potrebbe assumere un ruolo centrale nel dibattito sull’eco-compatibilità. Se correttamente differenziato, infatti, il polistirolo può essere interamente riciclato, riducendo sensibilmente gli sprechi e l’impatto ambientale, per essere reimpiegato in altri settori. Oltre all'uso in ambito alimentare, il polistirene espanso è infatti utilissimo anche in campo edilizio, in cui viene impiegato per la costruzione dei massetti e l’isolamento termico e acustico, nel settore logistico per creare imballaggi leggeri e resistenti, nell'industria e persino nel mondo dell’arte, dove si sta scoprendo e apprezzando la versatilità di questo materiale.In che modo si ricicla il polistirolo usato per gli alimenti e cosa può diventare?
È bene precisare che per ridurre al minimo l’impatto ambientale del polistirene espanso a uso alimentare è opportuno che questo venga riciclato nel modo corretto, attraverso appositi contenitori siti in precisi punti di raccolta. Una volta raccolto, il polistirolo viene sottoposto a un intenso ciclo di recupero. Inizialmente viene purificato dai residui alimentari e triturato, poi fuso attraverso un sistema di calore a pressione controllata e ri-solidificato. Infine viene modellato per ottenere il materiale di destinazione. Nel caso della destinazione edilizia, gli imballaggi vengono purificati e macinati e il risultato, il prodotto inerte, verrà utilizzato per la produzione di isolanti termici e massetti. Sebbene il più delle volte il polistirolo prodotto per uso alimentare non venga riutilizzato nello stesso contesto, il suo impiego edilizio permette non solo un forte taglio dei costi, ma una validissima alternativa ecologica a materiali vergini prodotti appositamente.Articolo Precedente
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