I bambini nati da embrioni congelati con la fecondazione in vitro (FIV), hanno più rischio di ammalarsi di alcuni tipi di cancro. Le prove arrivano dalla Danimarca.
L’analisi dei dati reali
Sulla base di alcune cartelle cliniche appartenenti ad oltre un milione di bambini danesi, i ricercatori hanno scoperto che i bambini concepiti attraverso la riproduzione assistita avevano una probabilità più che doppia di sviluppare il cancro infantile. Più nello specifico la leucemia e il neuroblastoma, un tipo di tumore al cervello, secondo il rapporto di JAMA.
“Non abbiamo riscontrato un aumento dei rischi con altri tipi di trattamenti per la fertilità“. A dichiararlo è la responsabile dello studio Marie Hargreave del Danish Cancer Society Research Center, a Cophenhagen.
L’analisi ha rilevato che l’incidenza del cancro infantile tra i bambini nati da donne senza problemi di fertilità è stata di 17,5 per 100.000. Per i bambini nati a seguito del trasferimento di embrioni congelati, l’incidenza è stata di 44,4 per 100.000, il che si è tradotto in un rischio maggiore di 2,43 volte.
I genitori possono stare tranquilli?
Ad oggi comunque ancora non è chiaro se la scoperta sia correlata alla procedura stessa di fecondazione o a predisposizioni dei pazienti.
Anche perché, ogni volta che un evento raro viene studiato in un ampio studio retrospettivo, la precisione statistica per trarre conclusioni accurate è limitata.
Pertanto, i futuri genitori possono essere rassicurati sul fatto che in 12,2 milioni di bambini il cancro infantile è stato diagnosticato in meno dello 0,01 per cento.