Nel momento in cui si vive in un condominio, ci sono diversi aspetti a cui prestare attenzione, come ad esempio la manutenzione dell’ascensore. Si tratta di un impianto fondamentale per muoversi tra i vari piani e che garantisce lo spostamento senza problemi anche di persone che hanno disabilità o disagi di altro tipo, evitando di fare le scale.
Chi si deve occupare della manutenzione dell’ascensore?
Di norma è il proprietario dell’ascensore che deve svolgere tutti quei compiti legati alla manutenzione di un simile impianto, ma nel caso di palazzo condominiale, è chiaro che tale obbligo ricade sulle spalle dell’amministratore di condominio.
Quest’ultimo, quindi, dovrà occuparsi prima di tutto di trovare una ditta specializzata e certificata a cui affidare l’attività di manutenzione ordinaria, per poi programmare i vari controlli da svolgere durante l’anno con la stessa azienda in questione. È fondamentale che la ditta specializzata deve operare in questo settore avendo ottenuto apposito certificato di abilitazione. In questi casi è assolutamente sconsigliato, oltre che del tutto vietato da parte della legge, l’intervento fai-da-te oppure svolto da persone che non hanno ottenuto alcun tipo di abilitazione tra quelle previste dalla normativa di riferimento. In caso di costruzioni completamente nuove, oltre alla manutenzione c’è un’attività che va svolta prima di tutte. Si tratta della messa in esercizio dell’ascensore, che è quell’operazione con cui si controlla, per la prima volta, che le corse dell’ascensore su e giù per il condominio funzionino senza alcun problema, in base a quanto è previsto dall’art. 12 del D.P.R. numero 162 del 1999.
Le norme da seguire
La normativa che disciplina l’attività di manutenzione ordinaria di un ascensore e che quindi va a individuare quella che è la frequenza minima da rispettare per lo svolgimento di tali interventi, è contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica numero 162 del 1999 e, in modo particolare, si specifica nell’art. 15.
Questo D.P.R. è stato adottato con l’intento di effettuare il recepimento, sul territorio italiano, di tutte quelle direttive in ambito comunitario in tema di ascensori e di vari strumenti legati alla sicurezza di questo tipo di impianti. In effetti, c’è da tenere in considerazione anche le norme armonizzate UNI EN 81-20 e UNI EN 81-250, che prevedono tutte quelle norme di sicurezza che hanno ad oggetto gli ascensori idraulici ed elettrici.
La manutenzione periodica e quella di carattere preventivo
Secondo quanto è previsto dalla normativa di riferimento, sono due gli interventi di manutenzione maggiormente diffusi. Si tratta delle visite di manutenzione preventiva e delle visite di manutenzione periodica, entrambe svolte da ditte specializzate come Impianto Sicuro.
Nel primo caso, si tratta di visite che devono essere oggetto di adeguata programmazione in relazione a quelle che sono le specifiche necessità dell’ascensore. In poche parole, in questi interventi si prevede di effettuare la pulizia e la lubrificazione di tutte le parti fondamentali di un ascensore, tra cui le funi, le porte dei piani e le serrature. È chiaro che diventa fondamentale controllare che tutte queste componenti funzionino sempre alla perfezione e in modo corretto.
Gli interventi di manutenzione periodica, invece, si pongono come obiettivo primario quello di controllare l’integrità, così come l’efficienza dell’impianto. La ditta che effettua la manutenzione periodica dovrà provvedere a controllare tutti i componenti che sono strettamente legati alla sicurezza e all’affidabilità dell’ascensore.
Di conseguenza, vanno verificate con la massima attenzione componenti come sistema di allarme, le funi e il paracadute. L’obiettivo è quello di accertare che funzionino sempre in modo corretto, ma che siano al contempo integri, al punto tale da garantire la massima efficienza. I controlli di manutenzione periodica sono fondamentali per fare in modo di salvaguardare la sicurezza delle persone che lo usano nella vita di tutti i giorni. La normativa sottolineare come l’attività di manutenzione periodica deve essere svolta con una frequenza minima pari a sei mesi.