Quando si parla del legame tra il mondo dello sport e quello del cinema, è inevitabile pensare immediatamente a “Rocky”. Sarà perché si tratta di uno di quei film che hanno segnato un’epoca e intere generazioni, ma il fascino di questa pellicola riesce ad andare ben oltre al puro e semplice aspetto sportivo.
Un interessante articolo che è stato pubblicato su L’insider, tra l’altro, mette proprio in evidenza le caratteristiche di “Rocky” che hanno fatto la differenza perché si potesse imporre all’attenzione del grande pubblico.
Una trama tormentata fa la differenza
Avete mai provate ad immaginare una versione di “Rocky” in cui non si fa nemmeno un solo riferimento alla sua infanzia estremamente travagliata e a tutte le difficoltà che il protagonista ha dovuto affrontare e superare per riuscire ad arrivare a quel livello? Impossibile, vero? Il motivo è piuttosto semplice da intuire: se lo sport si può considerare come una sorta di esca che permette di catturare il pubblico, poi è la storia ricca di tensioni, vicende, tormenti e quant’altro, che vede come protagonista il singolo eroe, a tenere tutti con il fiato sospeso e a trasformare un film normalissimo in un vero e proprio capolavoro.
Le caratteristiche di un film sullo sport di successo
Perché Rocky è riuscito a diventare quasi un’icona di una certa epoca cinematografica? Lo sport è così attraente per gli spettatori? Sono domande a cui ha risposto molto bene Betway, leader nel settore dei casinò online, che ha voluto analizzare a fondo una classifica che è stata pubblicata da parte di IMDb e riguarda i 50 migliori film mai realizzati su questo argomento.
Sono ben 27, tra le 50 pellicole che sono state prese in considerazione, ad essere stati realizzati basandosi su storie tratte da sport individuali. 17 di questi film fanno riferimento a discipline che vengono svolte a livello professionistico, di cui 9 ripercorrono le vicende di una storia che si è effettivamente verificata e, infine, ben 8 presentano un lieto fine.
È un caso che tre di questi otto film che terminano in maniera positiva riguardino uno sport come la boxe? Si tratta di “The Fighter” e “Cinderella Man – Una ragione per lottare”, ma anche “Hurricane – Il grido dell’innocenza”. Pare proprio, a quanto emerge dalle statistiche, come la boxe sia uno sport che calza a pennello con il grande schermo. Sarà perché il ring diventa una sorta di metafora della vita, ma tanti spettatori riescono a immedesimarsi nei protagonisti, nei loro sacrifici, nel loro impegno, anche negli errori che commettono pur di scrivere pagine indelebili del mondo dello sport.
Il successo al botteghino
Dando uno sguardo ai film sullo sport che si sono comportati meglio in tema di guadagni complessivi, è interessante notare ancora una volta come ci siano ben cinque pellicole legate alla boxe nelle prime dieci posizioni. I primi due posti di questa graduatoria, però, sono occupati da due film che riguardano il football americano, ovvero “The blind side” e “Jerry Maguire”, che hanno raccolto, rispettivamente, qualcosa come 258,6 e 231,5 milioni di euro. Cifre spettacolari, a cui si è avvicinato anche “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood, che si è classificato sul gradino più basso del podio. Appena fuori dal podio, invece, “Rocky” con Silvester Stallone, che ha sopravanzato di poco nella sfida al botteghino “Le Mans ’66 – La grande sfida”, rispettivamente concludendo con 190 e 180,7 milioni di euro.