Google, con un annuncio inaspettato, ha comunicato che modificherà il proprio algoritmo di posizionamento sui motori di ricerca per introdurre nuovi fattori di valutazione, tra cui i segnali web essenziali, detti anche core web vitals. Questa novità, evidenzia come Google abbia intenzione di offrire siti sempre più veloci e ottimizzati per la navigazione agli utenti, penalizzando chiunque non riesca a stare al passo con le prestazioni.
Velocità e impaginazione sono le componenti chiave che vengono prese in considerazione dai core web vitals, a cui ogni sviluppatore e proprietario di siti dovrebbe fare attenzione per evitare di essere penalizzato sul motore di ricerca più utilizzato al mondo.
Che cosa sono i segnali web essenziali?
Google ha presentato tre nuovi fattori strettamente legati alle prestazioni dei siti. Vediamo quali sono e cosa comportano.
LCP – Largest Contentful Paint
Il fattore LCP, abbreviazione di largest contentful paint, tiene conto della velocità di caricamento dell’elemento più grande di una pagina. Ad esempio, in questo articolo di migliori bonus Casinò si tratta della prima grande immagine di copertina del testo. Secondo Google, un sito dovrebbe offrire il contenuto più grande delle pagine in meno di 2,5 secondi. Tramite uno strumento di analisi sulla console di sviluppo è possibile calcolare il tempo di caricamento per ogni pagina. Qualsiasi risultato inferiore a 2,5 secondi è idoneo. Tra 2,5 secondi e 4 secondi dovrebbe essere migliorato, ma apparentemente non dovrebbe causare una penalizzazione. Oltre i 4 secondi il sito verrà penalizzato in termini di posizione sui motori di ricerca. Inoltre, da notare che l’elemento più grande sulla pagina viene rilevato secondo il numero di pixel occupati a schermo e non la dimensione reale. In questo senso, una foto in HD da 720 pixel ridotta a 200 pixel occupa sempre 200 pixel. Stesso principio in caso di ingrandimento, in cui la dimensione finale è sempre quella considerata.
CLS – Cumulative Layout Shift
Il secondo fattore CLS, abbreviazione di cumulative layout shift considera dimensioni e spostamento degli elementi durante la navigazione sulla pagine. L’algoritmo per calcolare questo fattore è particolarmente complicato, tuttavia facilmente accessibile sulla console. In generale, quando è presente un elemento troppo grande che durante la navigazione genera delle proporzioni tra schermo libero e contenuto non adatte a una visualizzazione chiara da parte dell’utente, Google penalizza il sito. Gli sviluppatori dovranno impegnarsi a creare dei siti con proporzioni corrette, che tengano conto del CLS, altro fattore da includere nella pratiche di SEO.
FIP – First Input Delay
L’ultimo fattore è il FIP, abbreviazione per first input delay. Ancora una volta la velocità regna nelle analisi di Google e diventa ancora più importante in termini di posizionamento. Google accetterà solo siti con tempi di invio del primo byte di dati inferiori a 200 ms, penalizzando tutti gli altri. In questo senso, diventa importante verificare le prestazioni dell’hosting, per assicurarsi che disponga di server sufficientemente veloci per soddisfare le prestazioni richieste da Google. Nel caso in cui il sito carichi troppo lentamente, potrebbe essere importante anche valutare la presenza di immagini, video o codice Javascript troppo pesante da caricare.
Ricapitolando, chiunque abbia intenzione di posizionarsi su Google o mantenere i risultati già ottenuti, dovrà tenere conto di questi nuovi fattori dal 2021.