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Mummia avvolta nel fango ritrovata dagli archeologi: la scoperta

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di Redazione

04/02/2021

TITOLO
Un'insolita mummia avvolta nel fango sta portando gli archeologi a ripensare al modo in cui gli egiziani non reali hanno preservato i loro morti.

La scoperta

Le scansioni TC di una mummia egiziana del 1.200 a.C. circa rivelano che il corpo è rivestito da un guscio di fango tra i suoi strati di involucri di lino. Gli antichi egizi potrebbero aver usato questa tecnica di conservazione, mai vista prima nell'archeologia egizia, per riparare i danni al corpo mummificato e imitare le usanze funerarie reali, riportano i ricercatori il 3 febbraio su PLOS ONE . Mentre le gambe della mummia sono incrostate di fango di circa 2,5 centimetri di spessore, il fango sulla sua faccia si spande fino a 1,5 millimetri. Le analisi chimiche dei fiocchi di fango intorno alla testa indicano che lo strato di fango è ricoperto da un pigmento bianco, possibilmente a base di calcare, sormontato da una vernice minerale rossa. Fratture alle gambe e altri danni al corpo della mummia suggeriscono che l'involucro di fango potrebbe essere stato usato per ripristinare il corpo dopo che è stato profanato, potenzialmente dai ladri di tombe. La riparazione del corpo avrebbe assicurato che il defunto potesse continuare a esistere nell'aldilà.

Deduzioni degli archeologi

Il guscio di fango potrebbe anche essere stato una versione povera dei costosi rivestimenti in resina visti sulle mummie reali di quest'epoca, suggeriscono i ricercatori. L'identità e la posizione sociale dell'individuo avvolto nel fango rimangono un mistero. L'analisi di altre mummie non reali dell'antico Egitto potrebbe rivelare quanto fossero comuni i gusci di fango, chi li usava e perché.
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