Messe a punto cure di ringiovanimento delle cellule nei topi, l'esperimento
di Redazione
09/03/2022
L'età può essere solo un numero, ma è un numero che spesso porta effetti collaterali indesiderati, da ossa fragili e muscoli più deboli a maggiori rischi di malattie cardiovascolari e cancro. Ora, gli scienziati del Salk Institute, in collaborazione con Genentech, un membro del gruppo Roche, hanno dimostrato che possono invertire in modo sicuro ed efficace il processo di invecchiamento nei topi di mezza età e anziani ripristinando parzialmente le loro cellule a stati più giovani.
I ricercatori wono entusiasti di poter utilizzare questo approccio nell'arco della vita per rallentare l'invecchiamento negli animali normali. La tecnica è sia sicura che efficace nei topi. Oltre ad affrontare le malattie legate all'età, questo approccio può fornire alla comunità biomedica un nuovo strumento per ripristinare la salute dei tessuti e dell'organismo migliorando la funzione cellulare e la resilienza in diverse situazioni patologiche, come le malattie neurodegenerative.
Nel nuovo studio, gli studiosi hanno testato variazioni dell'approccio di ringiovanimento cellulare in animali sani mentre invecchiavano. Un gruppo di topi ha ricevuto dosi regolari dei fattori Yamanaka dal momento in cui aveva 15 mesi fino a 22 mesi, approssimativamente equivalenti all'età di 50-70 anni negli esseri umani. Un altro gruppo è stato trattato da 12 a 22 mesi, di età compresa tra 35 e 70 anni circa negli esseri umani. E un terzo gruppo è stato trattato per un solo mese all'età di 25 mesi, simile all'età di 80 anni negli esseri umani.
Quando i ricercatori hanno osservato i normali segni dell'invecchiamento negli animali che avevano subito il trattamento, hanno scoperto che i topi, per molti versi, somigliavano ad animali più giovani. Sia nei reni che nella pelle, l'epigenetica degli animali trattati somigliava più da vicino ai modelli epigenetici osservati negli animali più giovani. Una volta ferite, le cellule della pelle degli animali trattati avevano una maggiore capacità di proliferare e avevano meno probabilità di formare cicatrici permanenti.
Il team sta ora pianificando ricerche future per analizzare come molecole e geni specifici vengono modificati dal trattamento a lungo termine con i fattori Yamanaka. Stanno anche sviluppando nuovi modi per fornire i fattori
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