Mangiare pesce rende il cervello più acuto

Le persone anziane che mangiano pesce un paio di volte a settimana potrebbero fare un favore al loro cervello.

Una nuova ricerca suggerisce che il pesce, anche in quantità moderate, aiuta a prevenire le malattie vascolari che alla fine possono portare alla demenza.

La nuova indagine ha scoperto che tra gli adulti sani di età pari o superiore a 65 anni, "due o più porzioni di pesce a settimana possono proteggere il cervello dalle lesioni vascolari, prima che compaiano evidenti segni di demenza".

Per lo studio, gli scienziati hanno riportato i risultati delle scansioni cerebrali condotte su oltre 1.600 uomini e donne di età superiore ai 65 anni, con un'età media di 72. Nessuno dei partecipanti aveva una precedente storia di demenza, ictus o malattie cardiache.

Le scansioni sono state esaminate per tre segni rivelatori di malattia vascolare. Le scansioni hanno rivelato che le piccole lesioni cerebrali erano presenti nel 2% dei pazienti, le cavità cerebrali erano presenti nell'8% e l'accumulo di liquidi nel tessuto cerebrale era presente nel 6%.

Sebbene tutti e tre possano svilupparsi molto prima dei segni evidenti di demenza, tutti sono stati collegati a un aumento del rischio di demenza a lungo termine e a un declino generale dell'acutezza mentale.

In media, il gruppo consumava pesce circa due volte a settimana. Il team di ricerca ha quindi confrontato lo sviluppo di lesioni cerebrali, cavità e liquidi con le abitudini di consumo di pesce di ciascun partecipante.

Il risultato: la malattia vascolare - che può influenzare il flusso sanguigno al cervello - è stata citata solo nel 18% che mangiava pesce quattro volte a settimana e nel 23% degli anziani sotto i 75 anni che consumavano pesce tre volte a settimana.

Al contrario, quasi un terzo dei non mangiatori di pesce aveva sviluppato marcatori chiave per le malattie vascolari. Gli autori dello studio hanno sottolineato che i loro risultati evidenziano un'associazione e in realtà non dimostrano che mangiare pesce può prevenire l'insorgenza della demenza.