Kenya vieta la macellazione di asini
di Redazione
27/02/2020
Il Kenya ha deciso di vietare la macellazione di asini. Questa decisione arriva a seguito delle preoccupazioni sull'aumento del furto di animali per la produzione esportata e sull'impatto che tale pratica ha sull'agricoltura, sull'allevamento di bestiame, e sulla generale economia del paese.
Perché occorreva questo divieto?
Il divieto è necessario perché la macellazione dilagante di asini ha portato alla perdita di posti di lavoro in luoghi in cui questi animali sono un fulcro della vita. Gli asini infatti sono spesso un'ancora di salvezza essenziale per gli agricoltori che li usano per il trasporto, il lavoro domestico e il latte. Il furto di asini ha particolarmente privato i contadini che usano gli asini per trasportare i proventi dalle fattorie o prelevare acqua da distanze considerevolmente lunghe. La richiesta di asini a livello globale è molto alta soprattutto per le loro pelli, che sono utilizzate nella medicina tradizionale cinese.Cosa faranno i vecchi mattatoi?
Tutti e quattro i mattatoi del Kenya sono ora incaricati di trasformare i loro macelli d'asino entro 60 giorni. Potranno gestire mucche, pecore e galline, ma non potranno più !ascellare equini. La concessione di licenze per i macelli di asini in Kenya, che esporta carne e pelle di asino, è stata vista come un modo per il governo keniota di creare opportunità di lavoro e aumentare il valore commerciale degli asini. Ma è giunto il momento di dire basta. Già lo scorso anno i proprietari di asini hanno organizzato proteste in tutto il paese in cerca della chiusura di tutti i mattatoi di asini in Kenya. In molti lamentavano un furto di massa, avvenuto per soddisfare la domanda di esportazione. È bene ricordare infatti che nel 2016, le pelli di almeno 3 milioni di asini sono state acquistate al di fuori della Cina per produrre ejiao. Si tratta di un farmaco tradizionale a base di gelatina, molto utilizzato in campo medico.Articolo Precedente
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