Il materiale scolastico per le materie scientifiche e tecniche

Alcune materie scolastiche – soprattutto alle superiori e all’Università – impongono l’acquisto di strumenti e materiali per ottenere i migliori risultati durante le lezioni: ecco cosa non può mancare per le discipline scientifiche e tecniche.

La didattica e gli strumenti per lo studio

Anche se durante i primi anni di scolarizzazione siamo abituati a “far di conto” usando esclusivamente le nostre capacità di calcolo, dalle medie in poi, per svolgere operazioni matematiche sempre più complesse sui banchi incominciano ad affacciarsi le calcolatrici. Croce e delizia dei fautori dell’esigenza di svolgere solo mentalmente ogni calcolo, le calcolatrici di tutte le tipologie per tutti i livelli scolastici si sono imposte un po’ alla volta come un valido alleato di tutti coloro i quali hanno l’esigenza di velocizzare i tempi nella soluzione dei problemi. Se da una parte queste macchine richiedono un input umano per offrire un supporto della benché minima utilità ai loro utenti, soprattutto durante gli anni delle scuole elementari la loro presenza sul banco è ritenuta deleteria. Sviluppare il giusto approccio scientifico nell’affrontare i diversi punti e le svariate fasi che compongono la soluzione di un problema matematico non è spesso ritenuto così tanto estraneo dal fatto di non mettere a disposizione dello studente questo ausilio didattico.

Eppure, in un’epoca in cui la velocità e la potenza di calcolo sembrano essere delle risorse sempre più strategiche ed importanti per dettare i primati umani a livello globale, talvolta nell’approccio didattico è difficile prescindere dall’idea che delegare alla macchina l’esecuzione di compiti ripetitivi (qual è l’applicazione di una regola elementare di calcolo) sia in qualche modo deleterio per l’alunno. Lo stesso concetto è spesso anche alla base di un altro ausilio (più o meno didattico) basato sempre sull’uso della potenza di calcolo e dell’aspetto mnemonico: quello dei correttori ortografici, ritenuti in questo senso dei “suggeritori” della correttezza nell’espressione orale e scrittura. In entrambi i casi, alla base del contrasto delle vedute, c’è sempre quella presunta contesa nel primato tra capacità umane e quelle della macchina.

Materie scientifiche e tecniche: un impegno in tutti i sensi

Se ci soffermiamo a considerare un po’ i programmi didattici, soprattutto quelli delle scuole superiori, ci accorgiamo molto facilmente di un aspetto: le discipline scientifiche e tecniche sono quelle che richiedono un impegno notevole sia in termini di sforzo di studio sia di materiale per l’apprendimento. Le scienze e la matematica, per esempio, non possono prescindere dall’uso delle già citate calcolatrici, che vanno ben oltre i modelli casalinghi nelle più avanzate versioni scientifiche.

Allo stesso modo, anche le materie come il disegno tecnico si rivelano spesso essere delle discipline per le quali, al fine di ottenere dei risultati soddisfacenti, è fondamentale avere a disposizione strumenti ausiliari di vario genere. Un buon kit con riga, squadra, goniometro, compasso e fogli di grammatura adeguata fanno sempre bella mostra di sé nell’immancabile cartelletta in plastica che accompagna ogni studente. Nelle materie scientifiche non possono poi mancare tutti quei compendi ricchi di informazioni indispensabili, oppure, le intramontabili tavole periodiche degli elementi, veri e propri simboli delle lezioni di chimica.

Una scuola sempre più digitale: o no?

Dopo i due lunghi (e infiniti) anni della pandemia covid-19, ci restano in eredità non pochi quesiti per quanto riguarda il modello educativo e didattico nel nostro paese. Il coronavirus ci ha abituati alla cosiddetta didattica a distanza – o DAD – che poi, però, non è rimasta ovunque come risorsa per i percorsi didattici. Poter sfruttare questi strumenti per incrementare le opportunità di studio e di apprendimento è sicuramente una sfida per il futuro della nostra società intera.

Assisteremo a un vero progresso in questo senso, oppure, la digitalizzazione del settore scolastico non avanzerà mai nel solco di un modello innovativo e capace di assicurare comunque un buon livello qualitativo all’apprendimento? Oppure, nel domani della scuola – e delle nostre società nel complesso – dobbiamo attenderci sempre più tentativi di frenare l’inevitabile evoluzione segnata dall’implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate, capaci di offrire esperienze “miste” di apprendimento?