Gli studiosi individuano i cambiamenti alimentari in Svizzera nell'era del bronzo
di Redazione
03/02/2021
L'età del bronzo (dal 2200 all'800 a.C.) ha segnato una tappa decisiva nello sviluppo tecnologico ed economico delle società antiche. Le persone che vivevano all'epoca affrontarono una serie di sfide: cambiamenti del clima, apertura del commercio e un certo grado di crescita della popolazione. Come hanno reagito ai cambiamenti nella loro dieta, soprattutto nella Svizzera occidentale?
Lo studio
Un team dell'Università di Ginevra (UNIGE), Svizzera, e dell'Università Pompeu Fabra (UPF) in Spagna ha effettuato per la prima volta analisi isotopiche su scheletri umani e animali insieme a resti vegetali. Gli scienziati hanno scoperto che l'uso del letame si era diffuso nel tempo per migliorare i raccolti in risposta alla crescita demografica. I ricercatori hanno anche scoperto che c'era stato un cambiamento radicale nelle abitudini alimentari in seguito all'introduzione di nuovi cereali, come il miglio. Infatti, la diffusione del miglio rifletteva la necessità di abbracciare nuove colture a seguito della siccità che devastò l'Europa in questo periodo. Infine, il team ha dimostrato che le risorse consumate erano principalmente terrestri.Conclusioni
Oggi, le risorse archeologiche per lo studio dell'età del bronzo sono limitate. Le persone abbandonarono gradualmente la pratica dell'inumazione a favore della cremazione, riducendo così drasticamente il materiale osseo necessario per la ricerca. Eppure l'età del bronzo segna l'inizio delle società odierne con l'emergere della metallurgia". Questo sviluppo della metallurgia richiedeva un commercio più intenso in modo che potessero ottenere le materie prime essenziali. Ciò aumentò la circolazione dei mestieri tradizionali.Articolo Precedente
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