Consumare l'alcol potrebbe provocare demenza

I pazienti che iniziano ad abusare di alcol più tardi nella vita - dopo i 40 anni - potrebbero farlo in seguito a una condizione neurologica sottostante, come la demenza frontotemporale, secondo i risultati di un team di ricercatori della Icahn School of Medicine del Monte Sinai e del Università della California, San Francisco.

Lo studio mirava a identificare e confrontare le frequenze dell'abuso di alcol nel corso della vita, dell'abuso di alcol a esordio tardivo e dell'abuso di alcol come primo sintomo di demenza in un gruppo di pazienti che vivono con diverse forme di demenza, tra cui il morbo di Alzheimer e la demenza frontotemporale.

Il team di ricerca ha condotto uno studio retrospettivo trasversale su pazienti valutati presso un centro di riferimento accademico tra il 1999 e il 2017 che avevano una diagnosi clinica di demenza frontotemporale variante comportamentale (bvFTD), demenza di tipo Alzheimer o afasia progressiva primaria con variante semantica. La presenza di abuso di alcol è stata valutata utilizzando il questionario UDS del National Alzheimer's Coordinating Center compilato dai medici durante le visite di ricerca sui pazienti. L'abuso di alcol per tutta la vita è stato definito come abuso di alcol iniziato prima che il paziente avesse 40 anni, abuso di alcol a esordio tardivo come abuso iniziato all'età di 40 anni o più e abuso di alcol come primo sintomo di demenza come abuso iniziato entro i primi tre anni, prima o dopo l'insorgenza dei sintomi.

Tra i 1.518 partecipanti selezionati, l'abuso di alcol a esordio tardivo ha colpito il 2,2%, una percentuale superiore all'1,7% degli anziani in generale. Il team di ricerca ha scoperto che l'abuso di alcol a esordio tardivo era significativamente più frequente nei pazienti con bvFTD rispetto a quelli con demenza di tipo Alzheimer, mentre non c'era differenza tra la frequenza dell'abuso di alcol per tutta la vita nei tre gruppi di demenza.

Una diagnosi precoce e appropriata in quei pazienti è fondamentale per fornire la migliore gestione, migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle famiglie e indirizzare i pazienti verso strutture di cura appropriate.