Ogni studente si è trovato di fronte ad un bivio nella propria vita scolastica. Ovvero quello di dover necessariamente modificare l’approccio allo studio per essere maggiormente efficace e per ottenere voti migliori. Non solo, spesso e volentieri tale problema emerge in misura ancora maggiore in ambito universitario.
È sufficiente immaginare a tutti quegli studenti che, per colpa di un metodo di studio sbagliato, hanno perso anni e anni di corso, finendo per laurearsi decisamente al di fuori delle scadenze previste. Il miglior posto dove approfondire il proprio metodo di studio è la guida di Efficacemente che trovi qui: https://www.efficacemente.com/studio/un-metodo-di-studio-efficace/, a cura di Andrea Giuliodori.
Nessuna magia per memorizzare meglio: solo impegno e sacrifici
Che siano i banchi di scuola oppure quelli universitari, poco cambia. Il problema del metodo di studio giusto per le proprie esigenze è senz’altro centrale nella vita di tantissime persone. La cosa che più conforta è che c’è la possibilità di apprendere praticamente ogni cosa, a patto chiaramente di essere informato sui sistemi metodologici corretti da usare.
La tendenza a rimandare è un aspetto che si presenta di continuo negli studenti. “Studio domani un capitolo in più e oggi posso fare quello che voglio”. Proprio questo modo di pensare porta effettivamente un’incapacità nel riuscire a concentrarsi anche solo per brevi periodo di studio a casa.
Il primo passo è quello, quindi, di cominciare ad avere maggiore organizzazione in merito ai propri studi. Controllate tutto quello che dovete fare per l’esame o la verifica che dovrete affrontare e segnatevi un programma da rispettare passo dopo passo, giorno dopo giorno. Ponetevi degli obiettivi e poi fate di tutto per raggiungerli.
La giornata di studio dovrebbe essere differenziata in brevi intervalli da 25 minuti. In questa tempistica è decisamente semplice conservare la concentrazione e impegnarsi al massimo sui libri. Al termine dei 25 minuti ci si prende una piccola pausa di 5 minuti, prima di rimettere la testa sui libri.
Non è facile rendersene conto, eppure sono proprio quei cinque minuti a fare la differenza nell’intero processo di apprendimento. Infatti, è quello il momento in cui il cervello, a livello inconscio ovviamente, va a elaborare e ad accumulare tutte le informazioni che sono state da poco lette, ripetute e memorizzate.
Un altro fattore che può fare la differenza è, senza ombra di dubbio, il sonno. Quest’ultimo, infatti, ricopre un ruolo di primo piano in tutti i vari processi legati all’apprendimento. Durante il riposo notturno, le cellule del cervello finiscono con il rilassarsi e poi vanno a diffondere dei fluidi, il cui compito di rimuovere le tossine che si depositano durante le ore diurne.
L’importanza del riposo notturno
È capitato in numerose occasioni di presentarsi ad un esame con poche ore di sonno alle spalle e un cervello che ha grandi difficoltà a ragionare. Ebbene, in tutti questi casi si può facilmente notare come le ore di sonno siano fondamentale in tutto il percorso dell’apprendimento.
Non è finita qui, dal momento che, nel corso delle ore notturne di riposo, il cervello umano va a realizzare quella sorta di struttura neurale al cui interno poi finiscono per accumularsi tutte le varie informazioni e dati che si studiano durante il giorno. Ecco spiegato il motivo per cui, quindi, eliminare delle ore di sonno non è affatto conveniente e peggiora notevolmente le prestazioni scolastiche e, più in generale, legate allo studio.
Secondo quanto viene consigliato dai vari esperti, pare che le ore di sonno ideali per tutti coloro che devono studiare ogni giorno siano almeno 8. Di conseguenza, si può anche optare per una pratica pennichella durante le ore pomeridiane se, nel corso delle ore notturne, non si fosse riusciti a dormire abbastanza.